martedì, novembre 21, 2006

Il parquet scricchiolava...



... sotto il peso di ben due Hachidan!
Il maestro Inoue Shigeaki, Hachidan hanshi, è stato nostro ospite... e il Maestro Kim, l'unico Hachidan della CIK ci ha onorato della sua presenza a sorpresa! E' stata una pratica affollatissima, e molto intensa.

martedì, settembre 26, 2006

Pratica con Asami sensei!!!



Sono state serate impegnative... a qualcuno, per la fatica sarà capitato di vedere doppio!

venerdì, settembre 15, 2006

L'ottavo anno dell'AIK Budokan !!!

Il primo di settembre, puntuali come tradizione, abbiamo aperto di nuovo le porte del dojo - che peraltro erano state chiuse solo per tre settimane in agosto...
L'AIK Budokan entra trionfalmente nell'ottavo anno di pratica, con molti progetti e iniziative in cantiere:
Si inizia subito con la visita del maestro Asami.
Si entrerà nel vivo della preparazione degli esami di dan di dicembre.
Due senpai (Pino e Giovanni) diventeranno ufficialmente istruttori entro il 2006. Attendiamo di nuovo la vista di Horibe Akemi la prossima primavera.
Una partecipazione significativa a qualche shiai completerà il programma dell'anno 2006-2007.
Quindi, subito al lavoro! Ganbatte kudasai!

giovedì, luglio 20, 2006

Per salutare Fumi...


... ma aspettandola presto di ritorno!

lunedì, giugno 19, 2006

6 per 2...





Abbiamo portato a casa un buon risultato... siamo il primo dojo di Milano (e non solo di Milano) ad avere due Rokudan ! Vorrà dire che bisognerà lavorare ancora più duramente ! E grazie a tutti i nostri iscritti per il supporto che ci hanno dato...

Foto di gruppo Sportilia 2006

Tutti i promossi!

martedì, aprile 18, 2006

Aspettando di riaverla con noi il prossimo anno...


... pubblico le ultime foto, ospiti graditissimi inclusi, con Horibe Akemi !




giovedì, aprile 13, 2006

Pratica con Horibe sensei!


Dei maestri si parla sempre bene, per convenzione. Ma Horibe sensei ha una capacità che manca indubitabilmente ad altri (sempre validissimi) istruttori- un senso pratico (oserei dire tutto femminile) che permette di applicare con immediatezza i suoi insegnamenti. Una esperienza che ti fa dire "il mio kendo non sarà più lo stesso"...

martedì, marzo 28, 2006

La Pratica del Kihon di Yanai sensei

Il Maestro Yanai, 7° Dan Kyoshi, proviene dalla prefettura di Kanagawa in Giappone. Pratica kendo da più di 45 anni, avendo cominciato alla Scuola Elementare. In seguito ha frequentato la Waseda University a Tokyo sotto la guida del Maestro Ando, ed ha avuto fra i suoi insegnanti molti nomi illustri: Yoshizaki, Yano, Kobayashi Yoshio, Sumi Masatake.
Dall’anno 2000 si è trasferito in Inghilterra con la sua Società. A Londra ha aperto il London City Club (LCC) ed è responsabile dell’insegnamento, sia per i bambini, sia per gli adulti, al Mumeishi Kendo Club. Si è impegnato attivamente nell’avviamento di numerosi altri club nel Regno Unito ed è anche responsabile di diverse iniziative correlate al kendo. Il Maestro è Coach Onorario nel Regno Unito, mentre al momento attuale sta addestrando e gestendo la Nazionale di Kendo della Repubblica di Irlanda.
Il Maestro viaggia molto e visita frequentemente l’Italia, dove ha tenuto seminari e sessioni di pratica. I suoi seminari sono particolarmente popolari e sono stati ampiamente apprezzati: infatti i suoi metodi di insegnamento sono diretti, immediati e semplici da seguire da parte di tutti, a qualunque livello.
Il Maestro Yanai è rimasto molto impressionato dalla passione per la pratica dimostrata dai kendoka Italiani.
Così il Maestro riassume la sua filosofia: “Io so insegnare solo il Kendo di base (Kihon), ma questo è molto importante per ogni kendoka.”


La Pratica del KIHON
Note di Emmanuele Aggugini-Levi sulla pratica di Yanai Sensei



La pratica del Kihon – Premessa

Questo articolo è indirizzato principalmente ai responsabili di dojo. E’ un riassunto e una guida semplificata agli insegnamenti del Maestro Yanai sul Kihon. Non è assolutamente definitiva, nè ha la pretesa di essere completa, ma mira a stimolare una discussione aperta fra kendoka di tutti i livelli.
Kihon, nel kendo, sta per “pratica di base”, “fondamentale”. In Giappone è l’allenamento normale, quotidiano, ad ogni età e ad ogni livello. Sì, anche gli hachidan lo fanno! Durante I numerosi anni passati con il Maestro Yanai non riesco a ricordare una sessione senza Kihon, e in tutta franchezza credo che lui ritenga presuntuoso farne a meno! In verità penso che l’idea non abbia mai attraversato la sua mente! Pertanto, non appena abituatomi, ho cominciato ad apprezzare il razionale dello studio dei fondamentali e il beneficio della fissazione giapponese per la ripetizione fino alla perfezione. Oltretutto, ho sperimentato in prima persona i reali, rapidi e duraturi miglioramenti generati dalla costante pratica del kihon.
Nonostante tutta l’enfasi data dai Maestri giapponesi al kihon, questo non è così popolare in Occidente. Comunque, man mano che il livello del kendo si eleva considerevolmente e sempre più sensei giapponesi vengono in visita, sempre più dojo, in tutta Europa, stanno volgendosi con entusiasmo e rinnovato vigore a questo tipo di pratica.
Spesso, dopo la pratica con il Maestro, ho preso appunti. Quindi, ho annotato alcuni dei punti più importanti dopo faticose sessioni di kihon, al termine delle quali potevo a malapena respirare, men che meno pensare o scrivere ciò che ci aveva insegnato. Perciò, per sicurezza, tutto è stato rivisto e corretto dal Maestro. Spero che queste note costituiscano utili linee guida per coloro che stanno avviando il proprio dojo sulla via di un corretto, serio e faticoso kihon .

Nel testo il Giapponese è utilizzato quando è possible, per non eccedere con le parole e per essere più specifici nella spiegazione. Tutte le parole ed i termini tecnici giapponesi sono in corsivo. Per favore, fate riferimento ai vostri senpai quando i concetti sembrano criptici o difficili da capire. In linea con le espressioni del Maestro, ho utilizzato i termini ricevente o motodachi per descrivere la persona che inizia l’azione e che permette all’esercizio di raggiungere il proprio obiettivo. Attaccante o kakarite è chi esegue attivamente l’esercizio.

Infine, desidero che queste note realizzino il desiderio del Maestro Yanao di stimolare l’adozione della corretta pratica del kihon a tutti i livelli nei dojo. Questa pratica è stata tramandata, attraverso i secoli, da eminenti sensei.
La logica, lo spirito, la conoscenza e l’esperienza è ancora assolutamente viva in esso. Non seguire un percorso così eccezionale sarebbe uno spreco, non applicarne i principi sarebbe un terribile fallimento, trascurarne la tradizione un segno di eccessiva indulgenza nei confronti delle proprie capacità.


1. Principi generali relativi all’applicazione del Kihon


Pratica: la pratica dovrebbe essere svolta in un positivo spirito di collaborazione con il vostro avversario. Gli esercizi hanno valore quanto ne hanno per il vostro compagno. Potete progredire solo se mantenete l’attenzione sul vostro compito nell’immediato. Non fermatevi a parlare, per nessun motivo. Non mettete in discussione i comandi del Maestro, eseguiteli al meglio delle vostre abilità. Lavorate duramente, come se ogni pratica fosse l’ultima. Mostrate cortesia ed apprezzamento al vostro avversario. Studiate seriamente questi principi.


Cooperazione fra attaccante e ricevente: negli esercizi combinati è vitale che entrambe le parti facciano uno sforzo per rendere l’attacco il più realistico possibile. In men debana-men, il ricevente deve assicurare un corretto men al meglio delle sue capacità, in modo che l’attaccante possa provare la sua abilità di attaccare debana in condizioni reali. Qualora vi sia una considerevole differenza di livello, il kendoka più esperto deve impegnarsi per esprimere la postura, la forma, il colpo migliori e rendere così la propria performance più difficile, al tempo stesso facilitando la pratica per l’attaccante.


Spirito e Postura: durante il kihon e il jigeiko, il kendoka dovrebbe mantenere spirito e postura corretti per tutta la pratica. Lasciate i vostri problemi fuori dal dojo, quando entrate. Prendete il tempo di calmarvi e di concentrarvi, se necessario, e assumete l’atteggiamento della pratica dal momento in cui siete vestiti. Questo è un buon consiglio. Più studiate il vostro spirito e più vi concentrate sulla postura, più velocemente migliorate. Abbiate cura del vostro aspetto e tenete un comportamento impeccabile.


Cortesia ed etichetta: durante la pratica, per favore, applicate sempre l’etichetta formale come segno di rispetto, inchinatevi e dite ad alta voce “grazie” al vostro avversario all’inizio e alla fine di ciascun esercizio. E’ importante rispettare lo sforzo che fa nell’aiutarvi nell’avanzamento sulla “via” (do). Sebbene non sia obbligatorio, è comunque abitudine utilizzare i termini giapponesi, dicendo “prego” all’inizio: “Onegai Shimasu”, e “grazie” alla fine: “Domo Arigatoo Gozaimashita”


Taglio/colpo corretto: il Maestro raccomanda di usare kime quando si esegue un’azione per colpire il proprio avversario, specialmente durante il keiko, in modo da addestrare la mente e il corpo. Kime indica un’azione risoluta eseguita avanzando e completata con un colpo vigoroso e decisivo, sempre mirando a realizzare un corretto ippon. Un corretto ippon è portato con ki ken tai itchi e datotsu. I colpi Tobikomi sono i più consigliabili quando ci si lancia in avanti dalla lunga distanza utilizzando fumikomi, deviando il colpo dell’avversario.


Postura di taglio: il taglio dovrebbe sempre eseguito con tenouchi: corretta azione dei polsi. Se si utilizza un corretto tenouchi, il ricevente non dovrebbe avvertire alcun dolore dopo il colpo e anche il suono prodotto dovrebbe essere quello giusto.
Il Kote piccolo si esegue principalmente con l’azione dei polsi. Il Men grande dovrebbe essere eseguito muovendo in sequenza le spalle, i gomiti, infine i polsi per terminarlo correttamente con tenouchi. Il Men piccolo, invece, utilizza solo i gomiti e, nuovamente, i polsi.


Kotai: Kotai significa “ruotare” e cambiare partner. Di solito nel kendo si ruota in senso antiorario. Il Maestro è l’unico che rimane in posizione. Ruotate dopo ciascun esercizio. Questo è importante perchè permette a ciascuno di praticare con tutti gli altri, sperimentando così le diversità di postura, senso del tempo, atteggiamento e distanza.


Pratica di Motodachi: è importante che anche motodachi e i gradi più alti eseguano gli esercizi durante il kihon e non ricevano solo passivamente gli esercizi di kakarite. Tutti hanno bisogno dell’esercizio del kihon. Quindi, se non fosse possibile per motodachi partecipare alla lezione cambiando ruolo, ci dovrebbe esserci un’intermezzo durante il quale i motodachi possano eseguire la pratica e i kakarite osservare (mitorigeiko).La pratica di Motodachi dovrebbe differire solo perchè dovrebbe essere più profonda, più veloce, più accurata, potente e sicura, ma dovrebbe avere esattamente gli stessi contenuti.


Distanza – Maai: ci sono 3 tipi di maai nel kendo e sono chiamati: Issoku Itto no maai, To-ma, e Chika-ma. Generalmente i due tipi più importanti di maai nel kendo sono To-ma e Issoku itto no maai:
Issoku Itto no maai è diversa per ciascuno. E’ la distanza dalla quale trovate agevole tagliare con un singolo passo, ma difficile essere colpiti con un solo passo. Spazia dal kensen al nakayui. Ognuno dovrebbe studiare duramente per trovare la propria distanza Issoku Itto. Usate questa distanza per colpire men, è troppo breve per tagliare kote efficacemente
To-ma è la distanza lunga. Parte dal kensen allontanandosi. Usate to-ma per colpire kote, kote-men, e men se è possibile, ottenendo un vantaggio decisivo sul vostro avversario. E’ la distanza giusta per esprimere seme.
Chika-ma è la distanza ravvicinata. Viene usata raramente e durante la normale pratica e nel jigeiko è consigliabile non usarla affatto.


Kensen: accertatevi che il vostro kensen punti sempre alla gola del vostro avversario – in tutte le circostanze. Durante la pratica del kihon negli esercizi, tenete il kensen in questa posizione fino all’ultimo secondo. Alcuni lo spostano prima che l’attaccante/kakarite incominci l’esercizio. Questo non è giusto. E’ sbagliato perchè non consente a kakarite di esercitarsi correttamente nella distanza e nella velocità, mentre il ricevente/motodachi, perde l’occasione di imparare come controllare il centro. Il Kensen dovrebbe essere spostato quando è necessario per l’attaccante per completare l’esercizio correttamente.


Suburi: Suburi, come kirikaeshi, ha un significato. È un esercizio molto importante e non dovrebbe essere preso alla leggera. Praticate suburi facendo sì che ogni colpo conti, come per ottenere un ippon. La sensazione di tagliare con una spada vera dovrebbe essere sempre mantenuta, con particolare attenzione ad ashi sabaki (movimento dei piedi), al kensen, alla posizione del corpo, al tenouchi e in generale al ki-ken-tai.
Ogni taglio dovrebbe essere eseguito come se fosse l’ultimo. Studiare intensamente suburi è importante per la postura e per lo sviluppo della velocità.


Kirikaeshi: la maggior parte dei Maestri è d’accordo nel dire che kirikaeshi è il più importante e il più completo esercizio nella pratica del kendo. Ogni pratica dovrebbe iniziare e finire con kirikaeshi. Più kirikaeshi si fa e più velocemente si progredisce. Come il suburi, kirikaeshi deve essere fatto con un senso, ogni singolo taglio deve contare. Attraverso il costante esercizio si sarà in grado di percepire i propri errori.



2. Pratica generale
La pratica normale dovrebbe sempre seguire uno schema. A seguire, ecco la descrizione di una tipica lezione di un’ora.




Attività - Descrizione - (Durata in Min)

1 -Riscaldamento e Suburi - (5-10)

2 - Kirikaeshi (Veloce, energico, tagli ampi, postura) - (3-8)

3 - Kihon – Tecniche di base: 4 volte ciascuno, kotai - (10-25)
3.1 - Un lato (Kote, men, do, kotemen, men-hikimen)
3.2 - Entrambi i lati (Men, debana-men, men, de-kote, etc)

4 - Tecniche avanzate (Kaeshi, nuki, suriage, harai waza) - (5-15)

5 - Uchikomigeiko (20-30 secondi ciascuno, kotai) - (2-7)

6 - Jigeiko (Focus sulla postura, tecniche di base) - (15-20)

7 - Kirikaeshi e Defatigamento - (3-5)



Riscaldamento e Suburi
Il riscaldamento è importante per ridurre gli infortuni, specialmente nella stagione fredda, 10 – 15 minuti generalmente sono sufficienti. Comunque, dato che nella maggior parte dei casi la pratica dura un’ora, è preferibile che ognuno cominci essendosi già riscaldato, in modo da risparmiare tempo prezioso. Ciascuno è diverso e dovrebbe trovare un insieme di esercizi di stretching che meglio gli si adatti, seguito da un vigoroso suburi.


Kirikaeshi
Nel kirikaeshi entrambi i lati si esercitano. Motodachi deve controllare l’intero esercizio facendosi carico della distanza e del ritmo. Motodachi deve ricevere con un corretto tenouchi, il ricevente dovrebbe impegnarsi per la postura migliore, per una buona velocità per un’azione corretta, un forte datotsu, un taglio con tenouchi. Motodachi dovrebbe sempre tornare in Chudan no Kamae al termine di ciascuna sequenza e non camminare nel riprendere la posizione o la distanza. Kakarite dovrebbe tornare in Chudan al termine delle due sequenze e mostrare zanshin alla fine. Kirikaeshi è un esercizio molto importante ed utile. Non dovrebbe essere mai trascurato. Praticatelo dalle 6 alle 12 volte. E’ l’inizio perfetto per una buona pratica.


Tecniche di base – Tagli
Questa sezione è molto importante per sviluppare confidenza nella propria abilità di tagliare correttamente su datotsu con ki-ken-tai. Impiegate sempre una larga parte del keiko nella pratica di grandi, forti colpi di base. Accertatevi di eseguirli correttamente: shinai al centro, tagli diritti, da issoku itto no maai. Non risparmiate energia in questa sezione, è qui che il vostro kendo nasce e prende forma. Talvolta, può essere un buon esercizio di respirazione terminare questa sezione con una rapida successione di 4-6 diversi colpi di base, tutti eseguiti con una singola inspirazione.

I colpi di base sono in genere eseguiti da kakarite su motodachi e comprendono:

Grande men
Kote
Grande do
Piccolo men veloce
Piccolo kote veloce
Kote-men
Kote-men-men


Tecniche di base – Entrambi i lati

In questo caso, non si può insistere abbastanza sull’importanza della cooperazione fra le due parti, per una pratica corretta e costruttiva. Si può iniziare con qualcosa di semplice come:

Kakarite esegue seme e poi men
Motodachi esegue seme, Kakarite attacca men
Motodachi esegue seme, Kakarite attacca kote

Seme deve essere molto piccolo e l’azione dei piedi molto veloce: per favore, colpite sia con movimento ampio, sia con movimento piccolo.


Tecniche avanzate
Questa è un’estensione della sezione precedente. Tecniche più avanzate sono per la maggior parte indirizzate a praticanti più esperti, già in grado di padroneggiare le tecniche di base. Usatele con giudizio con i principianti, concentrandovi maggiormente sulle sezioni elementari.

Il ricevente attacca kote, l’attaccante risponde con kote-men
Il ricevente attacca men, l’attaccante attacca debana-men
Il ricevente attacca men, l’attaccante risponde con nuki-do
Il ricevente attacca kote, l’attaccante risponde con nuki-men
Il ricevente attacca kote, l’attaccante risponde con suriage-men
Il ricevente attacca men, l’attaccante risponde con suriage-men
Il ricevente attacca grande men, l’attaccante risponde con nuki-do
Il ricevente attacca piccolo men, l’attaccante risponde con kaeshi-do

E’ importante che Motodachi attacchi in modo realistico, in accordo con il livello di Kakarite. Se tutti i tagli non sono realizzati in modo autentico e con convinzione, kakarite non può migliorare. Motodachi dovrebbe anche concentrarsi sulla postura e sulla precisione dei colpi.


Uchikomigeiko

Questo esercizio è utile per sviluppare un pensiero veloce, una giusta postura, un movimento dei piedi rapido, una buona energia e tecniche corrette.
Va bene cercare di eseguire ripetizioni da 20-30 secondi, se è possibile, attaccando 5-10 volte durante ciascuna pratica. Motodachi mostra il punto da attaccare e kakarite colpisce correttamente. Praticate senza fermarvi, respirate poche volte, concentratevi sulla postura e sul movimento dei piedi.


Jigeiko

I Kendoka non dovrebbero esagerare con il jigeiko. Non dovrebbe mai occupare più del 40% del tempo totale di pratica. Dovrebbe essere fatto con particolare attenzione alle tecniche appena provate. I Maestro può spiegare alcuni punti durante la singola pratica con ciascun kendoka, ma normalmente non si spendono parole durante il keiko. Questo è importante.


Kirikaeshi e defatigamento

La maggior parte delle sessioni di pratica inoiziano e terminano nello stesso modo. Perciò, kirikaeshi è l’ultimo esercizio, spesso seguito da suburi e da esercizi di defatigamento se necessario. E’ importante che sia kirikaeshi, sia suburi, siano eseguiti in modo corretto, indipendentemente da quanto ci si possa sentire stanchi. Questo è il momento migliore per il vostro corpo per imparare e ricordare, mentre la vostra mente non è impegnata.

lunedì, marzo 27, 2006

Con Yanai sensei...



Un seminario aperto a tutti da Yondan in su... e quattro senpai dal nostro dojo

Con Sakudo sensei...


Istanbul 2006


Per festeggiare il mio compleanno sono andata a trovare Pamir nel suo nuovo dojo...

AIK Budokan in trasferta - Salonicco!

A febbraio 2006, Edo ed io siamo andati a trovare gli amici macedoni...

Un primo piano sui senpai


In piedi da sinistra:
Roberto, Donatella, Edo
Seduti da sinistra:
Fumi, Pino, Manfredi

AIK Budokan nel 2006


... oggi, molti di più, con tanti ospiti. Già facciamo fatica a stare nell'inquadratura.

AIK Budokan nel 2002


Come eravamo... non tanti ma molto determinati, almeno d'aspetto!

venerdì, marzo 24, 2006

Un luogo per foto e riflessioni...

Almeno potremo fare vivere il nostro sito web, che non brilla per dinamicità!